L’avv. Michele Laforgia ha incontratola stampa nei locali dello studio Polis Avvocati di Bari per informare di aver presentato, nell’interesse dei residenti di Via Archimede 16, opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal PM dell’inchiesta sulle malattie e le morti per tumore verificatesi in una palazzina di case popolari del quartiere Japigia di Bari.
Le indagini hanno accertato che almeno 21 casi di cancro sono stati originati, nel corso degli anni, dalle emissioni provenienti dalla vicina discarica comunale, attiva sino al 1971 ma bonificata e messa in sicurezza solo nella metà degli anni ’90. I consulenti della Procura hanno rivenuto tracce di diossina negli intonaci esterni del fabbricato, rivenienti dalla combustione incontrollata dei rifiuti, e constatato che i residenti hanno presentato patologie neoplasiche quattro volte più numerose del dato epidemiologico della provincia.
«Siamo di fronte a una bomba a orologeria – ha dichiarato l’avv. Michele Laforgia – un caso che non può essere chiuso perché non appartiene al passato, ma al presente: in quel palazzo ci si continua ad ammalare e a morire. Le indagini dovranno accertare le responsabilità di chi ha gestito la discarica in quegli anni e di chi ha edificato case popolari a poca distanza da una discarica a cielo aperto; occorre una massiccia indagine epidemiologica in tutta la zona, dove vi sono scuole e altri edifici pubblici e privati».
L’ultima morte collegata ai veleni prodotti dalla discarica risale alla scorsa estate.
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