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19 Sep, 17

Giovanni Di Cagno ottiene in Cassazione la definitiva assoluzione per gli enti nel processo Angelucci Fitto

Con la sentenza emessa il 23 giugno, la Sezione Penale della Corte di Cassazione ha detto l’ultima parola dopo 11 anni di processo, assolvendo definitivamente Giampaolo Angelucci e con lui la Tosinvest, insieme con l’ex presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto.

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Con sentenza n. 41768/2017 la Sesta sezione penale della Corte di Cassazione, rigettando il ricordo della Procura Generale di Bari, ha definitivamente chiuso la vicenda che vedeva imputati per corruzione l’ex presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto e l’imprenditore della sanità Giampaolo Angelici, confermando l’assoluzione «perché il fatto non sussiste», già statuita dalla Corte d’Appello di Bari e il proscioglimento del Consorzio San Raffaele e di altri sette Enti del Gruppo Tosinvest imputati ai sensi del D. Lgs. n.231/01 (Enti tutti assistiti dall’avv. Giovanni Di Cagno).

La vicenda giudiziazia merita di essere segnalata perché nel corso del laborioso procedimento (in cui nel lontano 2007 era stato disposto un sequestro milionario in danno degli Enti), la Corte di Cassazione è reiteratamente intervenuta per fissare fondamentali paletti in materia di responsabilità da reato delle persone giuridiche; in particolare, con la sentenza n. 24583/2011 è stata chiarita la natura della cosiddetta responsabilità amministrativa degli Enti introdotta dal D. Lgs. 231/01 e con le sentenze n. 1254 e 1255/2016 è stato affermato (su ricorso degli Enti assistiti dall’avv. Giovanni Di Cagno), il principio secondo cui le somme sequestrate in danno di una persona giuridica, condannata in primo grado, devono essere dissequestrate subito dopo l’assoluzione in appello anche se la sentenza di assoluzione non è passata in giudicato, per la pendenza di ricorso per Cassazione da parte dei P.M.

 

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