Polis Avvocati, con gli avvocati Michele Laforgia e Fabio Di Cagno, ha ottenuto un’importante pronuncia dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, che ha condannato Massimo Ciancimino al risarcimento di 120.000 euro per calunnia aggravata nei confronti dell’ex dirigente del SISDE Lorenzo Narracci. La sentenza, immediatamente esecutiva, prevede anche la pubblicazione del dispositivo su tre quotidiani nazionali, a tutela della reputazione e della dignità del dott. Narracci, la cui onorabilità era stata lesivamente compromessa.
La vicenda risale al 2010, quando Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, accusò Lorenzo Narracci, allora dirigente del SISDE, di aver fatto da intermediario tra suo padre, il boss Bernardo Provenzano e ambienti istituzionali. Tali gravissime dichiarazioni confluirono in un’indagine nei confronti di Narracci, per concorso nelle stragi mafiose di Capaci e Via D’Amelio, poi archiviata per l’assoluta estraneità dell’ex Dirigente rispetto ai fatti contestati.
Ciancimino non solo non fu in grado di riconoscere Narracci, ma le sue accuse risultarono smentite e costruite ad arte. Successivamente, fu condannato in sede penale per calunnia, ma il reato fu dichiarato prescritto in appello.
La vicenda è stata quindi riassunta in sede civile per ottenere il giusto risarcimento del danno subito da Narracci.
La Corte ha ribadito la falsità delle dichiarazioni di Ciancimino, evidenziando che queste miravano a conferire credibilità giudiziaria ed enfasi mediatica al proprio racconto, screditando Narracci. Tale intento doloso è stato giudicato di particolare intensità, aggravato dalla notorietà dello stesso Ciancimino, figura già sotto i riflettori per il ruolo centrale del padre nelle connessioni tra mafia e politica.
L’eco mediatica delle accuse, rilanciate con enfasi prima ancora di essere vagliate dall’autorità giudiziaria, ha così causato un gravissimo danno morale e di immagine a Narracci, un uomo che ha servito fedelmente lo Stato. Questo caso evidenzia un fenomeno ricorrente nel sistema giudiziario italiano: le accuse senza fondamento, se amplificate dai media, possono compromettere la vita e la carriera di un individuo, mentre le successive assoluzioni o condanne per calunnia ricevono ben poca attenzione.
«Questa sentenza contribuisce a far luce su fatti che hanno segnato la storia del Paese e conferma che le accuse nei confronti di Lorenzo Narracci, un uomo che ha sempre servito le istituzioni repubblicane con lealtà, dedizione e onore, erano solo calunnie» dichiarano gli avvocati Fabio Di Cagno e Michele Laforgia.
«È una sentenza che pone fine a un doloroso e lungo periodo di accuse ingiuste, condannando in sede civile chi le ha falsamente formulate. Certo, nessuna somma di denaro può riparare il torto subito da chi ha dovuto sopportare per anni insinuazioni e illazioni di questa gravità, ma oggi possiamo dire che giustizia è fatta».
Questa vicenda dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale la verifica rigorosa delle accuse prima che possano trasformarsi in condanne mediatiche. Nel caso di Narracci, la verità è emersa dopo quasi 15 anni, ma il prezzo pagato in termini di danno personale e professionale è incalcolabile.
Sulla stampa:
Legal Community: Ex dirigente Sisde, difeso da Polis Avvocati, sarà risarcito dopo gravi calunnie
Diritto&Affari: Polis Avvocati ottiene condanna di Ciancimino a risarcire i danni a ex Dirigente SISDE per calunnia
Global Legal Chronicle Italia: La Corte d’Appello di Caltanissetta condanna Ciancimino al risarcimento dei danni per calunnia contro un ex Dirigente SISDE